Comunque siano andate le cose fra i due ex-fidanzatini alla Peynet, quello che sappiamo per certo è che nello stesso 1955, la signora Bosè conobbe e si fidanzò ufficialmente con il suo torero, tanto che la nuova coppia era già insieme alla proiezione de Gli sbandati al Lido di Venezia, come racconta il regista Citto Maselli: "Io faccio il mio primo film, Gli Sbandati, Lucia ne era la protagonista assoluta e straordinaria, rischia di prendere il Leone d’oro a Venezia, poi scoprono purtroppo che era doppiata e quindi non può averlo. Gli sbandati c’aveva un primo piano finale di lei, che a Venezia crollò la sala di applausi e però quel primo piano lì lo girammo 110 volte! Diventammo poi particolarmente amici, credo di averle fatto anche un po’ la corte non riuscita. Finiamo di girare a primavera del ’55 e lei conosce Dominguin e questo Dominguin era un cretino come poche persone al mondo! Lei me lo portò in proiezione a vedere Gli sbandati prima della serata del Festival, e lui un franchista puro, un uomo di potere, di destra estrema insomma mi dice alla fine del film: 'Meno male che ho conosciuto Lucia prima, perché a vederla con quei vestiti poveri che le avete messo addosso non l’avrei mai corteggiata'. Ecco questo per dire il livello, capito? Con Lucia rossa come un peperone, perché si vergognava davanti a noi che questo cretino dicesse queste cose, ma che cosa ci avrà trovato? Lui era piccolo piccolo, cosa che sorprendeva perché vedendolo in fotografia non si immaginava, era bello a modo suo, era un Amleto, non c’entrava niente con il suo mestiere, c’aveva un’aria pensierosa, da intellettuale! E quindi lei fu un po’ attratta da questo fatto che lui era un personaggio mitico, allora la stampa esaltava il coraggio del torero".

Il maschilismo e un certo atavico atteggiamento da patriarca del torero ce lo confermò (insieme all’intero aneddoto sopracitato) anche la Bosè con questo racconto: "Pensi che mio marito quando vide Gli sbandati disse 'Madonna sei bruttissima in questo film!'. Invece io trovo che sono stupenda in questo film, ma come osi, no? Infatti se capitava che dicessi qualcosa io delle corride lui sbottava: 'Non osare parlare delle corride, una donna non deve mai parlare di tori!', ah dico io, noi non dobbiamo parlare di tori, però tu hai il coraggio di dire che Gli sbandati non ti è piaciuto, e come osi allora parlare di cinema! E lui chiudeva dicendo 'Los toros son cosas de hombres'! Cioè i tori sono roba da uomini, mentre il cinema è per tutti! Lui se ne usciva così, con le sue risposte secche".

Eppure Lucia Bosè lo sposò, ebbero un figlio e vissero felici. Gli ultimi ricordi legati all’uomo (Walter) che aveva affrontato decine di ore di volo al giorno per lei, sono queste ulteriori rivelazioni: "Rividi Walter solo una volta a Milano, e c’è pure una fotografia, che ho trovato quando riordinavo le mie vecchie foto e le avrei bruciate tutte, però mi hanno obbligata ad attaccarle e ce n'è una dove siamo in un giardino zoologico con anche mio figlio Miguel, che aveva dieci anni credo, e fu una pura casualità, e c’era un leopardo e una cita (una scimmia) e c’era Walter che metteva la testa in questa scimmia, perché lui era così faceva delle cose strane, metteva la testa nella bocca dei leoni".

Anche Walter nel 1986, la ricordava così specificando che la loro separazione era avvenuta quando ancora le cose andavano bene tra di loro:"A Lucia penso spessissimo. Appena c’è un Miguel Bosè o un Luis Miguel, che non c’entra, o vedo un quadro di Picasso, o passo da via Ripamonti, o vedo gli aerei nel cielo e penso che prendevo il DC3 Dacota la mattina alle 6.40, quando lei era in ospedale. E c’era un certo Sanda, un ex comandante dell’Alitalia, che mi aiutava, mi prenotava i posti, mi faceva atterrare in tempo anche se c’era nebbia a Milano, e mi dava tutte le informazioni utili".

Qualche anno fa in una puntata della trasmissione di Pippo Baudo, Novecento, Lucia si sentì in dovere di rivelare di non aver mai fatto l’amore con il figlio del brigadiere e della maestra di Andria, mentre con il torero fu tutta un’estasi. Ma noi abbiamo due motivi per dubitare di tale affermazione riduttiva della loro relazione: il primo è un aneddoto di Citto Maselli, il secondo uno di Tatti Sanguineti. Maselli aveva la convinzione che il loro rapporto fosse anche molto fisico e passionale, perché quando veniva Walter a trovare Lucia sul set de Gli Sbandati tutto l’albergo era mobilitato, per far finta di niente, ma c’era un gran vociare nella loro camera, una cosa epica. Sanguineti riporta invece che Walter stesso gli confidò che il celeberrimo figlio del torero, Miguel, odiava a morte il padre e che anzi la prima volta che si conobbero lui e Walter, Miguel Bosè gli avrebbe sussurrato in un orecchio di augurarsi vivissimamente di essere figlio suo anziché del torero.

Un ultimo dato accomuna le storie di Walter e Lucia: Walter morì la notte tra il 20 e il 21 dicembre del 1991, da solo, per una arresto cardiaco, nel suo habitat del Residence Siloe, a Milano. Tra le tante legende legate a questa morte solitaria ce n’è una che ci piace qui ricordare: qualcuno disse che quella notte, mentre Walter si addormentava per sempre davanti alla compagnia della televisione, stesse andando in onda un film proprio con Lucia Bosè.

Chissà se anche la grande diva, prima di chiudere i suoi di occhi, avrà dedicato un ultimo pensiero a quel suo primo grande, divertentissimo amore.

 

*Tutte le citazioni che seguono sono tratte dal programma televisivo Walter Chiari, Storia di un altro italiano a cura di Tatti Sanguineti, andato in onda nel 1986 su RaiTre.