Benedetta Mastronardi
“La trama fenicia” speciale I – Lo schema della sottrazione
Wes Anderson sembra, nel suo ultimo lavoro, rinunciare a molti orpelli stilistici, alla densità visiva e al citazionismo dei suoi film, per creare una narrazione più essenziale che mantiene inalterato il suo stile visivo, ma che lo epura dai suoi rivoli più estrosi per renderlo più semplice e schematico. Un cambiamento che non è necessariamente negativo, e che risponde, forse, al bisogno di operare una modifica e di sperimentare con la sottrazione.
“Witches” e lo stigma della maternità
l lavoro di Sankey è coraggioso e essenziale perché parla di depressione post-parto senza mezzi termini, portandone alla luce i lati più oscuri, i pensieri omicidi e suicidi, addentrandosi nelle zone d’ombra più impervie e spaventose senza i filtri dell’autoironia o della commedia. L’accostamento alla figura della strega è un capovolgimento dello stigma che si veste di solidarietà femminile più che di empowerment.