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“Le invisibili” a Rendez-vous 2019
Il cinema europeo è ricco di voci valide e importanti che puntano il dito sul progressivo declino della società della giustizia e dell’uguaglianza, spesso senza l’eco che la causa meriterebbe. Ken Loach, Mike Leigh e i fratelli Dardenne sono fra i nomi più legittimamente celebrati di questo cinema, ed il giovane regista francese Louis-Julien Petit mostra senza falsi pudori nel suo Le invisibili di avere fatto propria la lezione stilistica e tematica di questi maestri. Ma anche di voler fare qualcosa che sappia discostarsi dal loro fondamentale selciato. Meno arrabbiato e pessimista dei registi menzionati, sceglie toni da commedia per raccontare in Le invisibili le vite emarginate di un gruppo di donne senza fissa dimora nella Parigi odierna.