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“Judex” e le avventure (moderne) in serie
La Gaumont, dopo gli strepitosi successi del genio del male Fantômas e di Les Vampires (con la seducente e oscura apache dedita al crimine interpretata da Musidora) propone a Louis Feuillade di realizzare una nuova serie con un eroe positivo, difensore della legge e della sicurezza, tenendo conto delle pressioni dell’opinione pubblica e della prefettura di polizia francese che non vedeva di buon occhio l’enorme seguito conquistato dalle precedenti produzioni in un periodo di dilagante criminalità nella metropoli.
Musidora, tra mito e realtà
Per i personaggi come la diva in maillot noir sembrerebbe verificarsi un curioso fenomeno di presbiopia: più si avvicina lo sguardo a loro e meno sembra di conoscerli. La potenza di tale personaggio – e proprio di “personaggio” si può parlare, non solo di “figura” – risiede anche nella sua capacità di divenire il fulcro di una serie di attribuzioni di significato differenti. Oggi come allora, se si vuole osservare Musidora più da vicino non è possibile ignorare il senso e i valori che, anche inconsapevolmente, le sono stati assegnati nel corso del tempo. Ed è interessante notare come tali elementi siano, nella realtà odierna, piuttosto simili a quelli che le venivano ascritti cento anni fa. Musidora incanta e affascina ancora; la carica rivoluzionaria che esercitava a suo tempo viene percepita tutt’oggi, nonostante le eroine contemporanee siano ben diverse e nonostante le odierne eroine siano ben diverse e si relazionino in modo differente con gli spettatori; l’aura di mistero che la caratterizza e la circonda sembrerebbe essersi mantenuta intatta nonostante il trascorrere del tempo.