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Italo Calvino, Federico Fellini e il transatlantico Gloria N.

Proseguiamo il viaggio alla scoperta dei tesori contenuti nel fondo Calendoli con un altro grande della letteratura del Novecento. Le uscite dei film di Fellini hanno sempre generato fazioni di estimatori da un lato e di detrattori dall’altro. E così è stato per E la nave va (1983). Il 24 novembre 1983, su “Repubblica”, uscirono contemporaneamente due recensioni, una contro di Giorgio Bocca e una a favore di Italo Calvino. La scelta è caduta sul pezzo di quest’ultimo, non solo perché è una brillante analisi del film, ma anche perché contiene lungimiranti chiavi di lettura sulla società attuale.

Tarkovskij oltre il documentario: “Tempo di viaggio” al Cinema Ritrovato 2020

L’inserimento della pellicola nella sezione “Documenti e documentari” non ne costituisce una categorizzazione stretta nel mondo documentarista, proprio a cagione di un’insofferenza del nostro verso i codici dei generi, criticati da una prospettiva che tuttavia ha poco da spartire col paradigma postmodernista. Tarkovskij non pone infatti il superamento dei confini del genere nell’ottica di una divisione temporale tra un “vecchio cinema” e una nuova vulgata postmoderna: è la sua stessa concezione dell’arte, fin dagli esordi, ad imporre il travalicamento dall’angusta dimensione del genere, i cui tratti caratteristici devono sfumare in funzione dell’universalità del contenuto. Tale proposito artistico viene esplicitato proprio in Tempo di viaggio dallo stesso regista, che vide il suo Stalker come la più compiuta realizzazione di tale intento.