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Il Morricone di “Uccellacci e uccellini”. Una colonna sonora rivoluzionaria

Tra le centinaia di colonne sonore composte da Morricone, tra i western di Leone, le nomination dell’Academy per i film americani, il premio Oscar tarantiniano, e persino la musica pop, quella che ci piace qui ricordare è l’unicum assoluto, la rarità, l’originalità innovativa di Uccellacci e uccellini. Per la sua favola ideologica Pier Paolo Pasolini ebbe “la gioia di dirigere Totò e Ninetto: uno stradivario e uno zufoletto”. Di loro disse che insieme erano “un bel concertino”. E a musicare questo concertino, chi altri poteva chiamare il poeta se non il compositore che già era stato consacrato con il suo primo Nastro d’Argento (1965) con Per un pugno di dollari?

Vivere la vita senza pensarci. “Uccellacci e uccellini”

Nuovo approfondimento su alcuni aspetti della carriera di Totò, indiscusso protagonista del cinema d’antan che in questi giorni ha suscitato, nei cinefili riuniti in questa redazione e non solo, nostalgie e risate di gioia; il cinquantenario della sua scomparsa è servito a ristabilire un contatto ideale con un attore classico e atipico nella stessa misura. Totò, oggi, continua a riempire i palinsesti portando avanti quella che in vita è stata la sua vocazione, verrebbe da definirlo ironicamente un companatico televisivo, non per sminuirne la forza ma per evidenziare l’inesauribile comicità di un personaggio che si considerava poco più di un cantastorie al servizio del pubblico, verso il quale ha sempre dimostrato sincera gratitudine.