Gianluca De Santis
In ricordo di Maggie Smith
Maggie Smith è riuscita ad attraversare il cinema (e la televisione, e il teatro) con una leggerezza ironica, con un senso dell’umorismo vivace e brillante, che traspariva sempre, anche nelle interpretazioni drammatiche. Si potrebbe dire che è stata l’ultima delle attrici classiche e la prima delle grandi attrici moderne; un’interprete di solida formazione e di straordinaria finezza che ha saputo creare e mantenere la sua fama senza abdicare alla qualità dei ruoli, senza cedere mai alla maniera.
“Troppo azzurro” senza moralismi e assoluzioni
Piena di battute folgoranti, Troppo azzurro è una commedia misurata e non banale, ben recitata e ben scritta, con uno sguardo personale e originale, un suo ritmo (grazie anche alla musica di Pop X), dei bei personaggi, capace di dire qualcosa sul presente, sulle incertezze e sulle paure dei ventenni (e non solo sulle loro), senza moralismi o assoluzioni. Per un’opera prima, non è veramente niente male.