Gianluca De Santis
“Troppo azzurro” senza moralismi e assoluzioni
Piena di battute folgoranti, Troppo azzurro è una commedia misurata e non banale, ben recitata e ben scritta, con uno sguardo personale e originale, un suo ritmo (grazie anche alla musica di Pop X), dei bei personaggi, capace di dire qualcosa sul presente, sulle incertezze e sulle paure dei ventenni (e non solo sulle loro), senza moralismi o assoluzioni. Per un’opera prima, non è veramente niente male.
“C’era una volta in Bhutan” un monaco buddista col fucile
Il rapporto tra modernità e tradizione, tra passato e futuro, tra esterno e interno, tra aspettative e realtà: Pawo Choyning Dorji prende gli interrogativi che avevano caratterizzato la sua opera prima e decide di calarli in un momento ben preciso, intrecciando la Storia con la S maiuscola con una serie di vicende e personaggi minori, creando un affresco corale che si regge tutto nella domanda che abbiamo posto in apertura: che cosa se ne fa un monaco buddista di un fucile?