Simone Soranna
“Inside Out 2” dove tutto è al posto giusto (anche troppo)
La regista esordiente Kelsey Mann “si limita” a portare in scena il copione rispettando i riferimenti creativi alla base del successo del 2015, lavorando quindi su forme, colori e dimensioni in grado di abbracciare il pubblico più largo possibile, dalle platee più infantili a quelle più cinefile e accorte. Tutto è al posto giusto, diventa difficile recriminare qualche sbavatura e il film non può che appagare il pubblico di ogni età (si veda lo strepitoso successo al botteghino mondiale).
“Augure” e l’identità in tutte le sue forme
Non deve sorprendere il fatto di trovarci dinanzi a un film disorientante, ambizioso nel suo sguardo, con uno stile in perenne mutamento. Le tematiche che emergono dal racconto sono diverse: si va dall’appartenenza alle proprie origini sino al colonialismo, passando per il razzismo, il patriarcato ancestrale, l’invadenza dei rituali religiosi, la difficoltà di far conciliare la tradizione al proprio percorso individuale etc. Ma è l’identità, in tutte le sue forme, in tutte le sue sfaccettature, la vera protagonista di Augure.