Lovemilla, adattamento per il grande schermo di una web serie con tre stagioni alle spalle, segna l’esordio del norvegese Teemu Nikki fuori dai confini nazionali. Milla e Aimo lavorano in un fast food, cercando di risparmiare abbastanza da acquistare una casa. L’insicurezza di Aimo, muscoli da bodybuilder ma poca autostima, lo spinge però ad investire i soldi della coppia in costosi arti meccanici, capaci di garantirgli una forza sovrumana. Davanti alla prospettiva di perdere Milla dopo l’ennesimo litigio, il ragazzo decide di farsi innestare un cuore metallico, nella speranza di sfuggire definitivamente ai sentimenti umani.

Teen drama dalla sinossi canonica, la forza della storia di Milla e Aimo risiede nella messa in scena: il soggetto è filtrato attraverso gli archetipi che popolano la mediosfera attuale, arricchendo la vicenda con situazioni e personaggi assurdi. I tropes che affollano le sale cinematografiche diventano la lente attraverso cui Teemu Nikki distorce una comunissima love story tra adolescenti, calandola in un universo strampalato in cui ogni immagine fantastica agisce da doppio di una situazione reale: l’amica iperattiva di Milla, sempre impegnata dal lavoro, diventa una supereroina, gli alcolisti si trasformano in zombie inoffensivi e gli stupefacenti prendono la forma delle protesi meccaniche di Aimo, costretto ad acquistarne sempre più per sconfiggere la sua insicurezza.

I riferimenti della pellicola si rifanno insistentemente al cinema degli anni Ottanta, con citazioni che vanno dall’Indiana Jones di Lucas agli ibridi uomo/macchina delle prime opere di Tsukamoto, passando per i VHS di Mad Max impilati a fianco del televisore di Milla. Lo spettatore si trova così circondato da immagini familiari, che lo incoraggiano a lasciarsi andare alla presa della narrazione, facendosi trasportare dalle sue bizzarrie.

Ad accompagnare il pastiche di riferimenti visivi c’è un’abbondanza di suggestioni provenienti da generi differenti: il romanticismo leggero della pellicola è ibridato con sfumature horror, una sequenza musical con tanto di balletto coreografato e qualche gag scatologica. Pellicola multiforme, Lovemilla riesce a regalare allo spettatore qualche risata nel suo vortice di personaggi e situazioni fuori dal comune.