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Biografilm 2017: “Nothingwood”

La più grande forza della narrazione audiovisiva è la facilità con cui riesce diffondersi, attecchendo anche nei contesti più avversi alla produzione culturale. Persino in una terra come l’Afghanistan, da anni lacerata dalla guerra civile, la settima arte ha saputo ritagliarsi uno spazio grazie alla figura di Salim Shaheen, ex miliziano dell’esercito divenuto una vera e propria star, con alle spalle più di un centinaio di pellicole come attore e regista.

Biografilm 2017: “Glory”

Con una visione più impregnata di senso della giustizia che di manicheismo, Glory è dominato da due poli opposti, inconciliabili, estremi: da una parte, il trasandato e disgraziato Tsanko, solo al mondo, sfruttato da chiunque, progressivamente condotto sulla via dell’esasperazione; dall’altra, l’algida e feroce Julia, che sta pianificando una maternità artificiale senza considerare la vulnerabilità delle persone che la circondano.

Biografilm 2017: “Lovemilla”

Lovemilla, adattamento per il grande schermo di una web serie con tre stagioni alle spalle, segna l’esordio del norvegese Teemu Nikki fuori dai confini nazionali. Milla e Aimo lavorano in un fast food, cercando di risparmiare abbastanza da acquistare una casa. L’insicurezza di Aimo, muscoli da bodybuilder ma poca autostima, lo spinge però ad investire i soldi della coppia in costosi arti meccanici, capaci di garantirgli una forza sovrumana. Davanti alla prospettiva di perdere Milla dopo l’ennesimo litigio, il ragazzo decide di farsi innestare un cuore metallico, nella speranza di sfuggire definitivamente ai sentimenti umani.

Biografilm 2017: “To Stay Alive: A Method”

Celebrazione della stima reciproca che lega due imponenti figure della cultura contemporanea, il film affianca James Newell Ostemberg Jr, in arte Iggy Pop, a Michel Houellebecq, mettendo in scena una riflessione sul rapporto tra poesia, sofferenza e sanità mentale. Erik Lieshout, accompagnato da Arno Hagers e Reinier Van Brummelen, operatore macchina di Peter Greenway, firma la sua seconda opera incentrata sullo scrittore francese.

Biografilm 2017: “Risk”

Il film completa il discorso sul groviglio politico-informatico che nel 2010 raggiunse l’acme con la pubblicazione, da parte di WikiLeaks, la testata online fondata da Assange, di oltre duecentocinquantamila documenti perlopiù confidenziali o segreti. All’indomani dello scandalo, Poitras comincia a seguire la vita pubblica di Assange. Ben presto, però, la regista si rende conto di non fidarsi dell’oggetto del suo racconto.

Biografilm 2017: “Spettacolo”

L’autodramma è una sorta di autoanalisi collettiva sul senso del vivere proprio in quel posto, espressa da una rappresentazione artistica consapevolmente non-professionista nella quale ogni abitante recita un se stesso che è al tempo stesso pluralità. È il “teatro povero”, che da cinquant’anni presidia Monticchiello con la speranza di scuotere la coscienza, la gioia data dal condividere un progetto comune, l’angoscia di non poter definire il futuro.

Biografilm 2017: “Karenina & I”

Il rischio di quando si fa teatro è quello di smarrirsi in una coscienza e un vissuto altrui, rendendo sempre più labile il confine tra realtà e finzione e dissolvendosi negli uno, nessuno e centomila sé che ci contraddistinguono. Karenina & I oscilla ma non cede alla pericolosità di questo innaturale equilibrio, raccontando il recupero del patrimonio di vestigia della Mauseth, nonché moglie del regista, attraverso le letture e riletture di Tolstoj e il significato della sua esistenza in relazio

Biografilm 2017: “Dopo la guerra”

Tema che ciclicamente torna nel cinema italiano, il terrorismo degli anni Settanta – o per meglio dire: gli strascichi di quella stagione – è al centro di Dopo la guerra, che sin dal titolo restituisce la prospettiva di chi è scappato, appunto, dall’anomalo fronte bellico metropolitano: there will be blood, ma chi laverà il sangue dei morti? Chi medicherà le ferite di coloro che restano?

Biografilm 2017: “La Danseuse”

Durante il vapore febbrile di quegli anni, l’essenzialità di questa danzatrice aveva (e avrà) una sua ragion d’essere per essersi divincolata, in primo luogo, dal dogmatismo e dalle convenzioni che reprimevano la danza, chiudendola in una morsa sempre più stretta e insistente. Loïe Fuller sradica il dionisiaco dalle pulsioni soffocate e combattute, e quel larghissimo e onnipresente abito bianco che nobilita i suoi movimenti ne è una chiara e lucida metafora.

Biografilm 2017: “Una mujer fantástica”

Smascherando la falsa tolleranza e il pregiudizio borghesi nei confronti di una donna che verrà poi trattata alla stregua di un oggetto, quasi carne da macello, Una mujer fantástica milita con forza sulle scie del cinema LGBT contemporaneo: il cileno Sebastián Lelio analizza il travaglio esistenziale di Marina Vidal, giovane donna transgender sconvolta dalla morte improvvisa del suo compagno di vita.