La sezione Ritrovati e Restaurati di questa particolare edizione del Cinema Ritrovato propone Gomorra, “uno degli ultimi grandi film italiani totalmente realizzato in pellicola, di cui Matteo Garrone ha voluto curare il passaggio in digitale e una nuova edizione”. Nuova edizione che nasce da una proiezione privata di Garrone assieme al figlio Nicola, dodicenne, nato nello stesso anno di uscita del film.

Lo scopo di questa operazione è di rendere più fluido il racconto e più accessibile la comprensione delle dinamiche narrative a chi non conosce il romanzo omonimo di Roberto Saviano, ma sostanzialmente non aggiunge (né toglie) nulla alla grandezza della versione del 2008 che conquistò Cannes, la giuria dei David di Donatello (la quale assegnò ben 7 statuette al film) e il  pubblico globale.

Certamente per un buon conoscitore dell'universo Gomorra potrà risultare un'operazione un po' didascalica, ma rimane un grande piacere rivedere sul grande schermo una delle pellicole italiane più importanti delle ultime due decadi. Un film che in qualche modo ha segnato il genere in questione e ha dato il via a innumerevoli narrazioni caratterizzate da sguardi simili, ma anche differenti, sulla criminalità organizzata campana.

Quando si parla di prodotti audiovisivi riguardanti le mafie spesso si apre un dibattito sul reale impatto che questi possono avere su un certo tipo di pubblico, ma rivedendo Gomorra oggi salta subito all'occhio la drammaticità a tratti disarmante di ogni storia che non lascia spazio alcuno alla mitizzazione del fenomeno criminale. A questo proposito è emblematica la storia di Ciro e Marco, che subiscono la fascinazione di Tony Montana, giocano a fare i gangster e finiscono brutalmente uccisi dai casalesi.

Non c'è mai una via d'uscita o una possibilità di cambiamento, tutti i personaggi centrali alle quattro storie narrate vivono all'interno di un universo che non lascia scampo, né scelta. O meglio la scelta c'è e sta tra la vita criminale che non porterà altro che morte e tradimento e il vivere una vita di patimenti e vessazioni lontano dalla camorra. Però si è sempre chiusi in una gabbia dalla quale è difficile uscire.

Forse il più grande pregio di Gomorra è stato l'essere in grado di mostrare il problema di questa terra su di un livello locale, dove tale sistema marcio si pone come unica opzione di vita possibile, ma anche di portarlo altrove, alle aziende del Nord Italia e all'alta moda mondiale, ad una dimensione glocal che è proprio quella che conferisce a tali organizzazioni un grandissimo potere economico e criminale.

Citando Garrone, in collegamento telefonico con il pubblico dell'Arena Puccini, chi ha amato il film nel 2008 continuerà ad amarlo in questa versione, che è solamente un po' più esplicativa, ma mantiene lo stesso identico impianto della versione precedente.