Alla proiezione stampa di Storia di un matrimonio, il marchio Netflix, che compare nei titoli di testa, è accolto dai fischi ingiustificati del pubblico. La voce di Charlie (Adam Driver), introduce Nicole (Scarlett Johansson), il primo personaggio visivamente presente del film. Uno dopo l’altro, marito e moglie raccontano i pregi del proprio compagno rivelando il grande amore che li ha spinti a sposarsi.

Successivamente, il tono ironico e incantato iniziale lascia spazio al rammarico e alla crisi esistenziale che Nicole e Charlie stanno vivendo, a causa del loro imminente divorzio. Charlie è giovane regista teatrale sulla cresta dell’onda: riesce finalmente a portare il suo spettacolo, e la sua troupe, a Broadway. Nicole è una giovane brava attrice alla quale è stato offerto il ruolo principale all’interno di una nuova serie televisiva. Le due famiglie, la troupe teatrale e quella di Nicole, amano questa coppia, unita da sempre, e non comprendono le difficoltà che spingono i due amanti al divorzio; non vorrebbero vederli divisi. Quando però la giustizia, gli avvocati squali e il tribunale, si inseriscono all’interno del loro rapporto, i due protagonisti vengono divisi completamente e ancora una volta la legge è esclusivamente interessata a trovare un colpevole.

Noah Baumbach tenta di proporre al suo spettatore uno sguardo diverso da quello feroce di Kramer contro Kramer di Robert Benton e del suo Il calamaro e la balena. In questa storia, Baumbach cerca la storia d’amore che resiste e cambia forma all’interno di un processo complicato come il divorzio. Ripropone quindi quei piccoli gesti e abitudini come fossero rituali, fino a quando i suoi personaggi non riescono a trovare una nuova identità liberandosi di quella vecchia, senza però cancellarla. Analizza e scruta i volti, incorniciati dalle capigliature, e le espressività dei suoi attori attraverso i frequenti primi piani; li sfuma e li colora alternando malinconia e rabbia a gioia e amore.

Il cineasta pone al centro della narrazione l’importanza dei rapporti umani e l’umorismo situazionale alla Woody Allen e, soprattutto, gli stessi Stati che portano alla separazione di Annie e Alvy in "Io e Annie": New York e la California. Tuttavia, Charlie e Nicole devono andare oltre le loro personalità egocentriche e ai monotoni uffici trovando il modo di “guardarsi allo specchio” per il bene del figlio e, dunque, della loro famiglia. Baumbach convince così il pubblico che arrivato ai titoli di coda, alternando risate e lacrime, scoppia in un caloroso scroscio di applausi.