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“Pixote” di Babenco al Cinema Ritrovato 2018

Pixote – la legge del più debole è un film che fa male. È impossibile, durante la visione, non percepire la sofferenza dei giovanissimi protagonisti, bambini reietti, che passano l’infanzia fra le carceri minorili e la strada, tra una rapina e un traffico di droga, passando per la prostituzione, finché non muoiono come sono nati: nell’indifferenza. Nel suo terzo lungometraggio di finzione, Héctor Babenco affronta un tema così delicato con lo sguardo sadico proprio della realtà, trovando nell’esposizione quasi documentaria dei fatti, piuttosto che in una forma cinematografica elaborata e costruita, il metodo più adatto per raccontarlo. Pixote infatti è un film intriso dei propositi del neorealismo: nella scelta degli attori, dato il protagonista è un bambino che conduceva veramente quella vita

“Pixote” di Héctor Babenco

La storia produttiva di Pixote è quella di ogni opera che aspiri all’etichetta – oggi forse un po’ abusata, ma pregna di significato – di cinema del reale: per il suo terzo lungometraggio, l’argentino Héctor Babenco è deciso a scandagliare i bassifondi delle metropoli brasiliane per raccontare dei meninos de rua che popolano i riformatori e mettono a ferro e fuoco le strade di São Paulo. Vuole realizzare un documentario, così trascorre mesi e mesi a intervistare dodicenni già tristemente avvezzi alle violenze più inaudite e trova tra le tante facce segnate il suo piccolo protagonista.