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“Suspiria” di Argento e l’estetica di Tovoli

Noto principalmente per le sue collaborazioni con Michelangelo Antonioni, Tovoli si trovò proprio con Suspiria ad avere a che fare per la prima volta con il genere horror. Ciò rappresentò una sfida non indifferente per un artista che mai aveva preso parte ad una produzione di questo tipo, ma d’altro canto si rivelò anche motivo di fascino per la gamma di possibilità che un genere fantastico poteva offrire dal punto di vista visivo. 

Suspiria e dintorni: intervista a Luciano Tovoli

Luciano Tovoli è uno dei grandi protagonisti della cinematografia nostrana: tra le sue collaborazioni come direttore della fotografia possiamo trovare nomi della caratura di Michelangelo Antonioni, Liliana Cavani e Nanni Moretti. Vulcanico sperimentatore dell’immagine, è un’artista che ha virato la sua ricerca sulla luce e sul colore da un’impostazione più naturalistica ad una maggiormente espressionista e pittorica. Parte di questa sua ricerca viene raccontata nel volume Suspiria e dintorni, lunga conversazione, scritta in collaborazione con Piercesare Stagni e Valentina Valente, incentrata sul suo lavoro al cult di Dario Argento. Il libro, pensato per essere accessibile anche ai non addetti ai lavori, è parte della collana dedicata all’uso della luce in ambito artistico edita da Artdigiland (nella stessa collana sono presenti anche volumi dedicati a Luca Bigazzi, Giuseppe Lanci e Tonino Delli Colli). In occasione della presentazione del libro al Cinema Ritrovato, per la rassegna Otto libri sotto le stelle, siamo riusciti a porre qualche domanda al veterano della macchina da presa.