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“Stanlio e Ollio” tra malinconia e backstage

Era il 1921 quando Stanlio e Ollio si incontrarono sul set del loro primo film insieme, si chiamava Cane fortunato e i due attori, che si conoscevano appena, si rincorrevano per tutto il corto impersonando un tenero vagabondo (Stan) e un malfattore (Oliver). In questa pellicola, di cui Stanlio era l’assoluto protagonista, troviamo solo un’esile reminiscenza di ciò che in seguito sarebbe diventata la tipica caratterizzazione comica della coppia: il furbo, secco, mattacchione e il saccente, corpulento, pacioccone. Stanlio e Ollio. Sarà poi negli anni ‘30 che la coppia comica conoscerà un enorme successo grazie alle produzioni di Hal Roach con cui girerà quasi 80 dei 106 film insieme, fino alla rottura con il produttore. Ed è a questo punto della storia (vera) che inizia la trama del film Stanlio e Ollio di Jon S. Baird.

“Stanlio & Ollio”. Guardando dietro la maschera

A fare la differenza in questo Stanlio & Ollio, più che la regia pur corretta ed equilibrata di Jon S. Baird, è l’incredibile performance dei due attori protagonisti: Steve Coogan e John C. Reilly producono un miracolo di abilità recitativa, riuscendo in un’impresa che sembrava impossibile. Non si limitano ad imitare Laurel e Hardy ma vanno più affondo, trovando un equilibrio perfetto tra aderenza fisica e introspezione psicologica. Divertenti fino alle lacrime, Coogan e Reilly sfoggiano una chimica perfetta e ricreano in scena i tempi comici che hanno reso immortali le gag del duo. Non sono da meno nell’affrontare il privato dei loro personaggi, portando qualcosa delle maschere di Stanlio e Ollio nella vita quotidiana di Stan e Oliver, fondendo personaggi immaginari e persone reali in maniera inscindibile.