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Raccontare la Storia senza filtri: un’intervista a Catherine Wyler
Al 75° anniversario della sua prima proiezione sul suolo americano, The Memphis Belle: A Story of a Flying Fortress si presenta agli occhi del suo pubblico in una veste ancora più realistica e cruda, spogliata dalle sue imperfezioni sulla pellicola grazie al prezioso restauro curato da Catherine Wyler. In occasione della sua proiezione, all’interno della sezione Documenti e documentari 2019, abbiamo intercettato ed intervistato la primogenita di William Wyler, il quale registrò in presa diretta cinque missioni del B-17, condividendo i ristretti spazi assieme all’equipaggio del cacciabombardiere.
“Memphis Belle” di William Wyler e la guerra da lassù
Fra la realizzazione di due dei suoi film di maggior successo – La signora Miniver (1942) e I migliori anni della nostra vita, entrambi pluripremiati agli Oscar rispettivamente con 6 e 7 statuette – il regista William Wyler si arruola nell’esercito americano diventando maggiore dell’Aviazione Militare Americana. Originario dell’Alsazia Lorena e di famiglia ebrea, Wyler non nutre dubbi sulla necessità di fermare la Germania nazista e nel ’43 viene inviato a Londra, come il collega John Ford, per documentare le azioni militari sul fronte britannico. Qui riceve l’incarico che sogna da un po’ di tempo: girare un documentario sull’equipaggio di un boeing B17 alla sua 25a missione: il Memphis Belle. Wyler prende lezioni di volo per filmare in alta quota il bombardamento aereo. Non vuole mostrare una versione stilizzata della guerra e non vuole risparmiarsi nulla