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“Lovely Boy” e il labirinto scomposto della musica

Con Lovely Boy Lettieri continua a pedinare gli esseri umani nel tentativo di raccontarne le debolezze. Ed è questa la chiave per entrare nel mondo di Nic: far coincidere quanto più possibile la posizione dello spettatore a quella fisica e psichica del personaggio, spogliandosi di ogni facile morale. È un mondo di luci stroboscopiche che ricalcano ombre profonde, un invito alla difficile pratica dell’intravedere per connettere le tappe più dolorose. E in questo labirinto scomposto, da percorrere assimilando tutti gli elementi necessari alla ricostruzione, la musica diventa motore non invadente ma necessario.

“Ultras” e la fisicità del tifo

“Decenni di un movimento sottoculturale non li racconti con un film girato male. Lettieri cambia canale!” Già campeggiano sulle mura di Napoli le reazioni dei tifosi azzurri al lungometraggio d’esordio di Francesco Lettieri, a conferma del fatto che quella degli ultras resta una società esclusiva, blindata, quasi impenetrabile. Ultras, nomen omen, che doveva essere distribuito nelle sale cinematografiche italiane per tre giorni, vede oggi la sua uscita esclusivamente su Netflix a causa della quarantena che attanaglia la popolazione. Una fortuna, se pensiamo a tutti quei film bloccati dalle disposizioni ministeriali (ormai internazionali) dei quali non riusciamo nemmeno a prevedere un’uscita, dati i drammatici sviluppi che si susseguono giorno per giorno, ora per ora.