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Future Film Festival 2015: “Bad Taste”

Dopo Il cibo degli dei di Bert I. Gordon e Street Trash di J. Michael Muro, per il focus “Eat the Future” all’interno del Future Film Festival 2015 dedicato all’alimentazione nel cinema fantastico, poteva mancare all’appello il mitico Bad Taste di Peter Jackson? Sarebbe stato un errore imperdonabile.

Future Film Festival 2015: “Street Trash”

Proiettato in questi giorni al Future Film Festival per il focus “Eat The Future” dedicato all’alimentazione nel cinema fantastico, Street Trash di J. Michael Muro è difficile da inquadrare. Su FantaFilm c’è chi parla, non a torto, di “beffarda estetica del brutto”. Per apprezzarlo dunque potremmo allacciarci alla deontologia di quelli di Filmbrutti.com, lasciarci “catturare dal piacere del brutto e del nonsenso, rifiutare decenni di cultura e di estetismo costruttivista e abbracciare l’imperfezione”. In questo modo non sarebbe difficile essere d’accordo con chi su Splatter Container vuole “credere che il maestro J. Michael Muro abbia abbandonato la carriera da regista cinematografico dopo questo film perché sapeva di non poter eguagliare un capolavoro simile”. Perché in effetti da un certo punto di vista siamo di fronte ad un capolavoro.

Future Film Festival 2015: “Il cibo degli dei”

Che cos’è la cinefilia? È quello slancio emotivo incondizionato per la settima arte che ti porta a scrivere una recensione entusiastica per Il cibo degli dei di Bert I. Gordon. Oggi il buon vecchio Mister B.I.G., come lui stesso ama farsi chiamare, ha 93 anni e non è raro vedere i suoi lavori in contesti di rivalutazione del cinema di serie B, ma quando Il cibo degli dei uscì Gordon ne aveva 54 e tutti gli davano del buffone per come ovviava la mancanza di budget sul fronte effetti speciali con escamotage a dir poco stravaganti. Chissà che reazione avrebbe avuto se al tempo gli avessero detto che un giorno qualcuno avrebbe dedicato una rassegna festivaliera al tema dell’alimentazione del futuro nel cinema fantastico proiettando proprio uno dei suoi film?

Future Film Festival 2015: “Tokyo Tribe”

La trama è quella più classica della guerra fra varie tribù di una grande metropoli, scatenata dalla più potente e minacciosa che avendo in odio il carattere pacifico di una in particolare, si ritrova a dover fronteggiare quest’ultima che nel frattempo si è avvalsa dell’aiuto fornitole dalle restanti. Tutto questo raccontato con un tono talmente autoironico e sopra le righe da scatenare ilarità come se piovesse. Intendiamoci, c’è senz’altro un retaggio culturale da I guerrieri della notte di Walter Hill e 1997: Fuga da New York di John Carpenter, come anche un amore incondizionato per I sette samurai di Akira Kurosawa e tutto il western che quest’ultimo fece sbocciare, partendo da I magnifici sette di John Sturges e Per un pugno di dollari di Sergio Leone. Ma è tutto sullo sfondo.

Future Film Festival 2015: “Index 0”

Stando a quanto scritto sul programma del Future Film Festival, erano 15 anni che l’Italia mancava all’appello ogni qual volta in aula la maestra interrogava sulla fantascienza. Index 0 ci ha permesso di poter ridire finalmente “presenti!” dopo tanto tempo, ed è stato Lorenzo Sportiello ad alzarsi in piedi dal banco e sollevare il braccio.

Future Film Festival 2015: “Lupin III: Jigen’s Grave Marker”

La giacca blu? Ma da quando Lupin III ha la giacca blu? In principio fu verde, poi rossa, per un breve periodo pure rosa, ma mai blu. Che la TMS Entertainment abbia intenzione di fissare un punto con questa scelta? Di proporre una rinascita del personaggio dopo anni di mortificazione a causa di mediocri special televisivi e crossover? Con Lupin III: Jigen’s Grave Marker il nipote del ladro gentiluomo di Maurice Leblanc si riprende il suo immaginario rimasto sopito per troppo tempo, quell’incontro tra noir, pop, erotismo, avventura e commedia; miscela irresistibile delle prime storie cartacee di Lupin III che Koike riporta sullo schermo con tratti sporchi e graffiati.