Leonardo Pacini
Elvis Special – Tra limite e potenza del biopic
Pur premendo l’acceleratore su alcuni tòpoi come il ricorso alla voce narrante, l’uso di vibranti cromatismi e la predilezione per il côté melodrammatico a discapito dello scavo psicologico dei personaggi, rispetto alle stravaganze kitsch cui aveva abituato il pubblico con Moulin Rouge! (2001) e con Il grande Gatsby (2013) questo lavoro appare più addomesticato, forse per timore reverenziale, sicuramente più vicino alle atmosfere da kolossal di Australia (2008). Seppur levigato, Elvis straborda comunque dai confini, sfreccia colorato come un trottola su un rettilineo prevedibile, focalizzandosi sul volto, sugli outfit e sulle pose di questa divinità dello showbiz.
La diva sfuggente. Novant’anni di Monica Vitti
Alle procaci bellezze del secondo dopoguerra Monica Vitti invero ha sostituito una fisicità inedita con forme longilinee e slanciate: le maggiorate fisiche che avevano imperversato con l’ondata del Neorealismo – dalle figure tragiche come Silvana Mangano e Lucia Bosè a quelle irridenti del filone “rosa” come Gina Lollobrigida e Marisa Allasio – cedono ora il passo a un corpo che rilancia l’occhio dello spettatore e che rivendica questioni di scottante attualità, dal delitto d’onore alla rivoluzione sessuale, dalla parità di genere alla riappropriazione dei diritti individuali.