Lorenzo Sascor
L’Heimatfilm nella Repubblica Federale Tedesca
Nel 1949 escono due Heimatfilm per molti versi affini. Il primo è Die seltsame Geschichte des Brandner Kaspar di Josef von Báky, tratto da una storia molto nota in area bavarese, soprattutto grazie al racconto in dialetto di Franz von Kobell. In realtà quella di Brandner Kaspar è una storia nota in tutto il mondo, raccontata nel corso della storia in molti modi diversi, quella dell’incontro con la morte in persona. Il secondo film è Caino!, primo lungometraggio di Harald Reinl, che si era formato sui set lavorando come assistente di Leni Riefenstahl.
“Die Frau am Weg” e il senso di colpa di un paese
Die Frau am Weg tematizza il periodo della presenza tedesca sul territorio austriaco in una storia che si svolge in un luogo apparentemente lontano dal dramma della guerra, le montagne del Tirolo. Qui vive Christine, insieme a suo marito, un funzionario della dogana. La sua vita tranquilla è sconvolta dall’arrivo di un prigioniero politico in fuga, ricercato dai nazisti. Christine decide di aiutarlo a fuggire oltre il confine svizzero, all’insaputa del marito. Die Frau am Weg è un film importante per l’Austria del dopoguerra, perché mette il paese di fronte alle sue colpe. Tuttavia, la posizione del film non è espressamente politica, il nazismo viene raccontato come un’entità non politica, perché non umana.