Pietro Ammaturo
“Profeti” e il confine della gabbia
Alessio Cremonini, seppur abbandonando le carte testimoniali di Sulla mia pelle, realizza un lavoro (non tanto di finzione a pensarci bene) sempre su una vittima di sequestro, sempre forzata e deturpante. Ma mentre nel precedente lavoro il corpo lentamente si deteriorava, in Profeti è la mente a trasformarsi, il corpo diventa strumento di verbalizzazione, di parola divina, di scontro ideologico.
“Io vivo altrove!” e l’ecosostenibile leggerezza dell’essere
Il primo film di Battiston da regista è un prodotto quasi del tutto inedito nel panorama cinematografico italiano, inserendosi in una sorta di filone al limite della commedia agrodolce in salsa ambientalista e che fa della sua derivazione letteraria uno dei suoi punti di forza. Il soggetto infatti è adattato liberamente dall’incompleto flaubertiano Bouvard e Pécuchet, in cui due amici si avventurano in stravaganti e molteplici disavventure.