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“Napoli sirena delle canzoni” e “‘A santanotte” di Elvira Notari al Cinema Ritrovato 2018
Una completa immersione nelle atmosfere partenopee dell’inizio del secolo scorso: questo l’effetto della sonorizzazione dal vivo di due opere di Elvira Notari che il gruppo E Zézi ha offerto agli spettatori di piazzetta Pasolini nell’ultima, magica proiezione con lanterna al carbone di questa edizione del Cinema Ritrovato. In apertura di serata, la compilazione Napoli sirena delle canzoni (un collage di frammenti di film non identificati girati dalla Notari) ha mostrato al pubblico una parte dell’eredità che la prima donna regista italiana ci ha lasciato: vedute della città, momenti di una storia d’amore, riprese quasi documentaristiche degli strati sociali più popolari.
“E’ Piccerella” di Elvira Notari al Cinema Ritrovato 2018
Napoli è lo sfondo di amori tormentati, inganni e drammi. Napoli è teatro di processioni, feste patronali, è il cuore e il calore di una madre che farebbe di tutto per il proprio figlio, perso per sempre nelle spire di un amore malato e non corrisposto. Napoli è la città adottiva di Elvira Notari, prima regista donna italiana, e dei suoi film, per la maggior parte andati perduti e un giorno, sperabilmente, ritrovati. E’ Piccerella (1922) è un dramma passionale in cui non esiste lieto fine per nessuno, tutto per l’instancabile bisogno di libertà di Margaretella, ragazzina bisognosa di attenzioni materiali e amore carnale; Margaretella non vuole un uomo stabile: sciupa, straccia gli uomini e li cambia come gli scialli nel suo armadio. Margaretella sembra godere della lenta e dolorosa distruzione di un uomo: non si dispera se il suo “fidanzato” e il suo amante lottano e impugnano le armi per lei, assiste impassibile senza fiatare o chiamare soccorso.
In principio fu la canzone: i film di Elvira Notari con la lanterna a carbone
Elvira Notari (1875- 1946), una delle prime e più prolifiche registe e produttrici italiane, con la sua Dora Film, ha avuto il particolare merito di rappresentare al meglio la produzione locale napoletana fin oltreoceano, esportando negli anni Venti una gran quantità dei suoi film per il pubblico degli emigrati del sud Italia in America. Di oltre 60 film però, i titoli sopravvissuti sono pochissimi e tutti o quasi conservati dal CSC – Cineteca Nazionale di Roma. La proiezione di ieri sera, con lanterna a carbone ed accompagnamento musicale dal vivo, ha riportato al pubblico un cortometraggio Un amore selvaggio (1912), un frammento, L’Italia s’è desta (1927) e un lungometraggio, Fantasia ‘e surdato (1927).