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“La Souriante Madame Beudet” e il potere emancipatorio dell’immaginazione

Se l’abilità della regista consiste mettere al servizio dell’impegno femminista la sua ricerca per lo sviluppo del linguaggio cinematografico La Souriante Madame Beudet di certo è un capolavoro particolarmente riuscito sotto questo aspetto. Allontanandosi da una rappresentazione realista e abbracciando un linguaggio onirico, mentre elabora una nuova sintassi cinematografica nel film ci offre una diversa immagine della femminilità, dove (anche) al genere femminile è concesso di desiderare e che tale desiderio può portare ad una sottile rivoluzione.

I dischi illustrati di Germaine Dulac

Come regista che ha espresso potentemente l’estetica impressionista contribuendo all’ evoluzione del linguaggio cinematografico, Germaine Dulac anche nei suoi pioneristici “dischi illustrati” porta lo spettatore in un viaggio nella psiche interiore dei suoi personaggi, saldando in un sodalizio inscindibile il registro narrativo con la sperimentazione formale e realizzando la messa in scena dell’esperienza psicologica dei personaggi attraverso l’uso del primo piano e di peculiari tecniche di ripresa, sovraimpressioni e dissolvenze per rendere la loro complessità.

“La belle dame sans merci” al Cinema Ritrovato 2020

L’idea della bella dama senza pietà ritorna nella letteratura e nel cinema. All’epoca del muto era una tematica ricorrente e la stessa Dulac aveva in parte affrontato il poco tempo prima con La Fête Espagnole, che partiva però da una sceneggiatura di Louis Delluc. In La belle dame sans merci la Dulac cura sia la regia che la sceneggiatura e, al solito canovaccio del genere, aggiunge un elemento di novità dato da un secondo personaggio femminile che emerge per positività e compostezza. La Dulac non è mai banale nella costruzione delle sue vicende e anche qui riesce a dare il suo tocco personale a quello che forse è il suo film “più tradizionale”. 

“La Fête espagnole” al Cinema Ritrovato 2020

La Fête espagnole è un progetto in eterno divenire più volte presentato durante il Cinema Ritrovato sempre in veste rinnovata e più completa ma allo stesso tempo molto lontana da quella originaria. La particolarità di questa pellicola deriva dall’unire due grandissimi sperimentatori e teorici di cinema: Germaine Dulac, qui alla regia, e Louis Delluc, autore della sceneggiatura originale. Punto di raccordo si trova nell’attrice protagonista, Ève Francis, protagonista e moglie dello stesso Delluc. Come suggerisce il titolo la storia si svolge in Spagna durante una festa indiavolata per le vie della città.