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Non è facile essere il primo. “Sidney” di Reginald Hudlin

Dopo Marcia per la libertà, The Black Godfather e Safety – Sempre al tuo fianco, Reginald Hudlin continua la sua personale galleria di figure simboliche della società afroamericana del Novecento con Sidney, documentario prodotto da Oprah Winfrey e distribuito da Apple Tv+, dedicato alla prima black star hollywoodiana Sidney Poitier e al suo simbolico lascito culturale. Avvalendosi della collaborazione di Poitier stesso, il film diventa una sorta di racconto in prima persona della sua vita e carriera, arricchito dalle testimonianze di familiari, amici e colleghi.

Addio Zio Tom. “Non predicare…spara!” di Sidney Poitier

Non è casuale che Poitier scelga di cimentarsi con il western, genere per eccellenza dedicato all’elegia della nazione e alla celebrazione del suo mito fondativo, mostrandone però un altro aspetto, più oscuro, violento e volutamente omesso dalla narrazione dominante a partire dalla rappresentazione di cowboy neri, storicamente stimati come un quarto dei mandriani statunitensi ma totalmente assenti dall’immaginario hollywoodiano. Le peripezie dell’ex-sergente Buck e del Predicatore, impegnati nel condurre un gruppo di schiavi liberati esuli dalla Louisiana al Kansas, sono un chiaro riferimento alla condizione dei neri americani del tempo.

Chiedi chi era Sidney Poitier  

Difficile esprimere meglio l’impatto che Sidney Poitier ha avuto nel panorama statunitense dagli anni Cinquanta, quando coi suoi personaggi ha contribuito a scardinare gradualmente i presupposti iconografici hollywoodiani legati ai neri. Come Jackie Robinson per il baseball, Poitier è stato il primo attore afroamericano a rivestire ruoli da protagonista a Hollywood. La star nera per antonomasia del cinema nazionale, premiato da un successo duraturo e trasversale che ha superato la barriera del colore quale espressione di quel pensiero progressista che negli stessi anni stava prendendo piede nella società e nella cultura americana.