Archivio

filter_list Filtra l’archivio per:
label_outline Categorie
insert_invitation Anno
whatshot Argomenti
person Autore
remove_red_eye Visualizza come:
list Lista
view_module Anteprima

“L’immensità” e la messa in scena del ricordo

L’immensità, in effetti, non è un film propriamente militante, e la sessualità del protagonista Andrea, alter ego di Crialese, fa parte di un discorso più “casalingo” di quanto si sia pensato. Al centro di questo racconto autobiografico vi è il rapporto fra Andrea e sua madre Clara, che difende la libertà del figlio a costo di essere bollata assieme a lui come “diversa”. La storia di un corpo estraneo, alieno per auto-definizione, e del suo legame con un altro corpo, emarginato dal mondo di cui fa parte.

“L’immensità” troppo vulnerabile dell’autobiografia

Per quanto poetiche, le immagini di grembiuli lanciati fuori dalle finestre, di pezzi di bambola fluttuanti in una piscinetta gonfiabile o ancora le scenette che riprendono gli spettacoli di varietà degli anni ‘70 non sono affatto originali ne riescono a produrre quel coinvolgimento emotivo per cui sono state ideate. Il risultato è un film di buoni sentimenti, che si gode ma poi si dimentica, forse anche all’ombra di opere autobiografiche italiane più celebri che ancora persistono nell’immaginario e nella discussione cinematografica (come È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino).