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Paradžanov Pop

il protagonista del film di Paradzanov poteva essere il simbolo di quella fraternità tra i popoli e di coesistenza culturale tra le diverse repubbliche sovietiche care alla retorica autorizzata dal Politburo. In mano a Paradzanov, tuttavia, il progetto diventa una celebrazione surrealista della libertà artistica, in cui diversi registri espressivi come il cinematografico, il fotografico, il pittorico, si confondono per narrare immagini senza parole. Un collage di miniature, immagini bidimensionali, oggetti di riti liturgici e del folklore locale che ha ispirato i pastiche pop di Madonna e Lady Gaga, rispettivamente per i video di Bedtime Stories (1994) e 911 (2020).

“Il colore del melograno” e il cinema di poesia

Se di Paradžanov si può ammirare o non ammirare lo stile unico, resta struggente il suo epilogo di artista: un film così, che appare spiazzante ora, in epoca di realismo socialista venne considerato deviante e fortemente inviso al regime sovietico. Iniziò per lui un periodo tragico nel quale conobbe anche la condanna ai lavori forzati per lunghi anni con imputazioni quasi certamente fabbricate, e gli risultò di fatto impossibile girare altri film sino agli anni ’80, a pochi anni dalla morte. Difficile, nella sensibilità contemporanea, concepire un cinema meno politico del suo, eppure Il colore del melograno rimane una delle pietre miliari del cinema del dissenso di quegli anni.