Anna Saracino
“Club zero” a bocca asciutta
Il lungometraggio riflette, attraverso un registro a tratti ironico, sui due volti dell’alimentazione consapevole: iniziando dall’impatto ambientale, dal consumo di cibi non confezionati, dai benefici psicofisici del mangiar sano masticando lentamente e controllando la respirazione fino all’esasperazione, si raggiunge un climax attraverso i sistemi radicali della paleo dieta, dell’alimentazione pranica, fino all’abuso del meccanismo di autofagia.
“Rossosperanza” e la borghesia viziata
Attraverso uno spaccato anni Novanta un po’ grottesco e un po’ idillico, Rossosperanza accompagna lo spettatore in un mondo dalle tinte gotiche e glam, nel quale lo sfarzo e l’eccesso diventano l’emblema di quel berlusconismo che ha delineato l’immagine nazionale. Gli elementi della mondanità sono tutti presenti: i club, le droghe sintetiche, la prostituzione e una borghesia romana bacchettona e ipocrita.