Raffaele Francesco Bernini
“C’è ancora domani” e molto lavoro da fare
C’è ancora domani interroga chi guarda, facendo comunicare mondi – apparentemente – lontani. Così i primi minuti in 4:3 presentano come uno schiaffo la vita di Delia e dialogano con i titoli di testa al rallentatore per le strade in fermento pre-repubblicano. Anche la colonna sonora contemporanea duetta con la ricostruzione precisa di un quartiere romano del Dopoguerra e con i molti riferimenti cinefili.
“99 Lune” tra piacere e paura
99 Lune ricorda alcuni film recenti (La persona peggiore del mondo, Ninja Baby). Anche Gassmann non cerca la diagnosi ma il racconto: il passato di Bigna e Frank è assente. Rispetto ai film di Trier e Flikke scompaiono anche le esplosioni di subconscio. Quello che resta sono i movimenti dei corpi nudi di Bigna e Frank, che si avvicinano, si allontanano, tremano di piacere e paura.