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“Shadows” tra genere e sconfinamenti
Un regista italiano, location irlandesi, per una coproduzione di respiro internazionale: Shadows di Carlo Lavagna riecheggia e reinterpreta quello che è ormai un topos del thriller psicologico contemporaneo – con sconfinamenti nel dramma e nell’horror – ovvero dinamiche familiari conflittuali in atmosfere claustrofobiche e minacciose. Solo in territorio italiano potremmo citare i recenti Buio di Emanuela Rossi e The Nest – Il nido di Roberto De Feo, ma allargando il raggio molti altri condividono gli umori di Shadows, da The Others a A Quiet Place – Un posto tranquillo.
I primi film d’animazione dal BFI National Archive
Cinque film di breve ma intensa durata contraddistinguono la rassegna Ritrovati e Restaurati – Primi film d’animazione dal BFI National Archive, britannici, muti, sì, ma decisamente parlanti grazie all’ausilio di baloons presi in prestito dal mondo del fumetto in sostituzione delle comuni didascalie, tra cui Ever Been Had? (Dudley Buxton, 1917), Booster Bonzo: or, Bonzo in Gay Parade (1925) e Shadows! (Joe Noble, 1928). Sono in realtà molto più elaborate le tecniche di animazione di questi tesori rimasterizzati dal laboratorio inglese Dragon Digital a partire dalle copie conservate al British Film Institute: i classici fondi montati e dipinti a mano, sovraimpressioni e dissolvenze, l’uso della tecnica mista nella rocambolesca scena dell’animatore inseguito da un’ombra in due dimensioni in Shadows!, tratti e linee semplici, ma efficaci per Bonzo, il cane vanesio.