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Il franchise di “Alien” come specchio di Hollywood

Gli anni Ottanta cinematografici hanno visto l’emergere di saghe che hanno contribuito a formare l’immaginario collettivo di tante generazioni e che ancora oggi possono contare su una fanbase solida e fedele. Tra questi franchise, Alien è indubbiamente uno dei casi più interessanti, in quanto ha attraversato diverse fasi nel corso della sua storia, mutando in continuazione, proprio come la spaventosa creatura che dà il titolo alla saga.

La saga aliena oltre la filosofia del fantahorror

Tornano in sala per tre giorni Alien e Aliens – Scontro finale, distribuiti da Lucky Red. Per omaggiare questi due capisaldi della fantascienza dedichiamo qualche riflessione alla saga che hanno inaugurato, fra le più originali e influenti nella storia del genere. Essa rappresenta un grande esempio di fantascienza in grado di proporre un mix di estrema verosimiglianza scenografica e riflessione su temi filosofici, sociologici e tecnologici.

La colonna sonora di “Alien”

È il 1979 quando Ridley Scott (Blade Runner, Thelma & Louise, Il gladiatore) porta sul grande schermo il volto della paura. Un essere mostruoso, creato nelle sue sembianze dal maestro Carlo Rambaldi, che sussurra alle ombre e vive di oscurità, spinto da una forza primordiale che è puro istinto di sopravvivenza e riproduzione. Un’immagine-simbolo, entrata di diritto nell’immaginario collettivo, delle angosce legate all’incapacità umana di comprendere l’ignoto.