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Il ritorno delle fate ignoranti. Ozpetek seriale
Per Ferzan Ozpetek il progetto di questa serie TV si configura subito come una grande occasione per entrare nuovamente nelle sue storie, nei suoi personaggi, nel suo mondo poetico e umano e sviscerarne nuovi aspetti, approfondire, allargare confini narrativi e geografici, chiamare in causa nuovi e vecchi amici di cinema, frammentare prismaticamente la sua voce di autore, dentro a una moltitudine di micro storie e di vicende umane. Una frammentazione che in realtà consente in modo ancora più forte di ricomporre quella idea di mondo (e di cinema) che il regista va tracciando con sempre maggiore chiarezza film dopo film.
Saper guardare l’altro. “La Dea Fortuna” di Ferzan Özpetek
Un Özpetek sempre più maturo e consapevole ci consegna qui forse il suo film più riuscito: fiero delle proprie fragilità, il suo è ancora un cinema capace di prendersi il proprio tempo, un cinema che sembra lasciare davvero liberi i personaggi, dove lo spazio scenico può essere finalmente esplorato e vissuto e non solo attraversato, dove non occorra intellettualizzare i sentimenti per evitare il melodramma, un cinema dentro al quale, per lo spettatore quasi prima che per i personaggi, è ancora possibile ballare e dove è possibile un finale fatto solo di sguardi e sorrisi, trattenuti l’uno nelle profondità dell’altro, per sempre.