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“Stranger Than Paradise” 40 anni dopo

L’occhio “malincomico” di Jarmusch de-territorializza luoghi e ambienti con un bianco e nero dalla luce abbacinante (splendida la fotografia iperrealista di Tom DiCillo) che rende “i posti un po’ tutti uguali” con un clima di glaciale umorismo e di poetico grigiore. Certamente affiorano influenze di quel surrealismo che il cinefilo ragazzo di Akron (Ohio) studiò a Parigi, affascinato dal pensiero di André Breton che affermava: “la letteratura è una delle strade più tristi che portano dappertutto.”

Tornando su “Dead Man”. Blake, Michaux, Jarmusch e un certo Piuma

Dead Man si apre con la didascalia tratta dal romanzo Un certo Piuma (1930) di Henri Michaux che recita: “È preferibile non viaggiare con un morto”. Il tono cupo del film appare chiaro fin dalle prime immagini, le parole di Michaux sono come un epitaffio rafforzato dal canto funebre intonato dalla chitarra di Neil Young. Ma chi è Piuma e cosa lo rende così simile al William Blake di Jim Jarmusch? Per cominciare il signor Plume, che in francese può significare sia piuma che penna, è la vittima designata, ricettacolo di disavventure comiche alle quali reagisce per inerzia risvegliandosi a tratti da una condizione di eterno dormiveglia, già in questo sembra molto simile al nostro Blake. Entrambi vivono in balia degli eventi e faticano ad affermare la propria volontà.

“Gimme Danger” e la dottrina del rock and roll

Intriso di quell’esaltato estremismo che soltanto l’adolescenza sa infliggere senza tollerare compromessi, Gimme Danger è un giocoso documentario di propaganda. E Jim Jarmusch è l’orgoglioso portavoce nonché il ministro della dottrina: “Gli Stooges sono la più grande rock and roll band di tutti i tempi”. Il tempo sembra però minacciarne il ricordo: se si esclude la reunion del nuovo millennio, a testimoniare degli storici tre album e di quella manciata d’anni ci sono molte foto ma poco girato. Dunque l’impresa di ricostruzione è ardua, anche perché il materiale è di difficile reperibilità (pare che Iggy sia dovuto andare a caccia di reperti persino dai suoi vecchi spacciatori).

Cinema Ritrovato 2017: “Nice Girls Don’t Stay for Breakfast”

Bruce Weber, noto fotografo di moda e regista, prova a delineare un arduo, quanto sentito, ritratto dell’attore Robert Mitchum in Nice Girls Don’t Stay for Breakfast, il documentario resta un work in progress di cui si attende la versione finale, più che abbozzata nei 68 minuti presentati durante Il Cinema Ritrovato, a cui è seguito un incontro con Weber durante il quale è stata accennata la possibilità di fare un documentario su un attore italiano: il suo primo pensiero è andato a Marcello Mastroianni, sperando non siano solo parole al vento per impressionare il pubblico in sala.

“Solo gli amanti sopravvivono”: sounds from the outer time

 

 

Continua la retrospettiva dedicata a Jim Jarmusch, e continuano gli approfondimenti di Cinefilia Ritrovata, in particolare sul rapporto tra cinema e musica presente nei film del regista indipendente americano. Solo gli amanti sopravvivono è una delle riuscite più potenti dell’ultimo Jarmusch e qui sotto ne analizziamo i motivi sonori.

“Dead Man”: la musica dello spirito

Nata in occasione di Paterson, la retrospettiva dedicata a Jim Jarmusch dalla Cineteca di Bologna è un’ottima scusa per occuparsi nuovamente dei suoi film. Abbiamo chiesto a Lapo Gresleri e al gruppo di Leit Movie di parlarci musicalmente di alcune sue opere, oggi tocca a Dead Man.

“Mystery Train”, ballata per i fantasmi del rock

 

Nata in occasione di Paterson, la retrospettiva dedicata a Jim Jarmusch dalla Cineteca di Bologna è un’ottima scusa per occuparsi nuovamente dei suoi film. Abbiamo chiesto a Lapo Gresleri e al gruppo di Leit Movie di parlarci musicalmente di alcune sue opere, cominciando da Mystery Train.