FFF2016: Harmony
Future Film Festival 2016: “The Empire of Corpses”
Primo di una trilogia di film d’animazione ispirata ai romanzi di Project Itoh, The Empire of Corpses di Ryôtarô Makihara è il nuovo lavoro del Wit Studio dopo il successo della serie L’attacco dei Giganti diretta da Tetsurō Araki. Proiettato durante la prima giornata del Future Film Festival 2016 e in competizione per il Platinum Grand Prize, si presenta come un racconto di fantascienza steampunk con incursioni nell’horror puro, quello che pone le sue radici nel Frankenstein di Mary Shelley.
FFF2016: The Ninja War of Torakage
FFF2016: Psiconautas
Bresson secondo Haneke e Zanzotto
FFF2016: Long Way North
FFF2016: The Virgin Psychics
FFF2016: The Case of Hana & Alice
FFF2016: April and the Extraordinary World
FFF2016: The Boy and the Beast
Future Film Festival 2016: “Il gigante di ferro”
Tra le proposte di FFKids, sezione per i più piccoli del programma del Future Film Festival 2016, spicca la proiezione del film d’animazione Il gigante di ferro di Brad Bird. Uscito nel 1999, basato sul racconto di fantascienza per ragazzi L’uomo di ferro di Ted Hughes del 1968 e sviluppato in tecnica tradizionale con l’aggiunta di elementi in CGI, si tratta dell’esordio sul lungometraggio del regista statunitense.
FFF2016: Ho sposato un mostro venuto dallo spazio
Future Film Festival 2016: “Mars Attacks!”
Future Film Festival 2016, primo appuntamento con il focus Welcome Aliens, una retrospettiva sul cinema di fantascienza con incontri ravvicinati del terzo tipo. Primo di una felice serie di (r)incontri ravvicinati con film del passato, spesso cultissimi. Un’apertura, è il caso di dirlo, col botto, poiché nel pomeriggio del primo giorno di festival la sala Scorsese del Cinema Lumière si è illuminata dei colori ultrapop di Mars Attacks! di Tim Burton.
FFF2016: Extraordinary Tales
FFF2016: On the White Planet
Future Film Festival 2016: “Ghost Messenger”
Nel pomeriggio della seconda giornata del Future Film Festival 2016 ha trovato spazio nella sezione Premiere dei film fuori concorso una piccola follia d’animazione classica fusa con elementi in CGI che risponde al nome di Ghost Messenger. Dato l’ampio successo riscosso con l’origine seriale per il mercato home video, lo Studio Animal, animazione indipendente coreana, si convince a realizzare il primo di una serie di lungometraggi tratti dalla serie.